Mario D’Amelio è il nuovo presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione del Comune di Foggia. Le considerazioni del Prefetto Cardellicchio sul fabbisogno del personale

“Ho letto con molto interesse – esordisce il prefetto Cardellicchio – le anticipazioni che la stampa locale ha pubblicato sullo stato del “Fabbisogno del personale comunale”, documento programmatico e propedeutico alla stesura del Bilancio consuntivo e di previsione. Si premette che ogni idea è per sé stessa opinabile e che per condividere le proprie decisioni occorra, o almeno sia sempre utile, rendere palese il filo del proprio ragionamento e le puntuali motivazioni che lo hanno sorretto. Per questo mi preme offrire qualche riflessione da Palazzo di Città.

Il personale del Comune di Foggia è afflitto da una cronica, colpevolmente trascurata e ormai troppo datata carenza di personale, percentualmente ridotto a quasi la metà degli addetti rispetto a comuni più virtuosi e di pari dimensione. Occasioni perse non per “sistemare a vita” qualche giovane studente e guadagnare consenso dalle loro famiglie, visto che non c’è norma che possa privilegiare in un concorso pubblico i nativi o i residenti, ma, soprattutto, per rattoppare un tessuto burocratico che con maglie troppo larghe, anche a causa di queste carenze, si presta a essere più permeabile ed inefficace ed a non offrire servizi adeguati facendo accusare ritardi e disfunzioni che distruggono nei cittadini la credibilità dell’Apparato pubblico. Per far fronte a questo grave problema, etico prima ancora che strutturale, lampante già dalla sola lettura superficiale dei numeri, occorre poter disporre di risorse di spesa corrente e che quindi non afferiscano ad un capitolo di spesa di mera fornitura, perché devono avere continuità nel tempo tale da assicurare stipendio e pensione al dipendente neo assunto. Questo è l’obiettivo che si vuole raggiungere con il prossimo bilancio, in corso di adozione e che si potrà cogliere liberando il Comune dai lacci del pre-dissesto. Una specie di prestito che nei dieci anni a ritroso si è andato restituendo. Prospettiva questa che mi auguro sentitamente verrà colta con favore dall’Amministrazione che verrà prossimamente eletta dai cittadini di Foggia. Nell’immediato, però, occorre anche intervenire in via d’urgenza, perché il tempo a disposizione è poco, e bisogna stringere da subito almeno quelle maglie di procedure e di provvedimenti su cui i tanti Regolamenti editati ed in corso di adozione vogliono incidere per rendere più efficaci, legittime e produttive le azioni e gli interventi in città.

Procedure garantite anche da stringenti controlli e misurazioni per i quali stamane, è stato anche ricostituito l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) con la nomina del Presidente di quel consesso di misurazione delle performance dei dirigenti ed impiegati restato acefalo. Prescelto per questo delicato ed importante incarico è stato, per l’alto profilo del proprio curriculum, lungo e prestigioso, il dr. Mario D’Amelio tra l’altro già Segretario e poi Direttore Generale del capoluogo regionale e precedentemente in quelli di Canosa, Corato e Matera, docente di etica e trasparenza amministrativa, componente di analoghi consessi ed esperto di controllo di gestione.

Lo strumento che l’ordinamento offre per queste operazioni di tamponamento immediato è quello dell’avvalimento delle graduatorie aperte e presenti nel triennio nei comuni della provincia. Un’attività ed una pratica molto diffusa per l’assoluta celerità delle procedure comunque garantite dall’aver superato un pubblico concorso. Circoscritti al massimo i numeri e le qualifiche interessate a questo prossimo ingresso si lascerà poi la più piena e copiosa disponibilità ai subentranti amministratori che, se vorranno, potranno finalmente avvalersi, per i molti posti che diverranno disponibili, anche dello strumento concorsuale.

Peraltro nelle mie passate esperienze – prosegue – la pratica di procedere allo scorrimento di graduatorie aperte ha dato buoni se non ottimi risultati poiché non è affatto vero e non è né certo e né scontato che i secondi o i terzi di un concorso siano meno bravi del primo. Chi di concorsi ne ha gestiti tanti è ben consapevole, purtroppo, che spesso per i nostri ragazzi i concorsi sono un “terno al lotto” in cui con poche domande si decide il destino di una vita e che a volte si resta esclusi solo per una distrazione o per un momento di debolezza. Ovviamente ai Commissari non può sfuggire l’ansia di lavoro che tanti giovani legittimamente nutrono perché hanno la necessità di assicurarsi un futuro. Spesso vedono solo nell’espletamento di un concorso la soluzione dei propri problemi ed anche all’esito positivo dello stesso affidano la ragione per non allontanarsi dalla propria terra e dai propri affetti. Questa aspettativa mi auguro anch’io che verrà presto colta dall’Amministrazione comunale ordinaria cui stiamo riservando risorse molto adeguate.

Al Commissario straordinario spetta però il compito di far trovare minimamente in ordine la struttura burocratica che ha trovato come spesso accade “disastrosa”. Un termine certamente molto forte ma che non utilizzo io per la prima volta. Ad usarlo è stato recentemente il Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo nel corso di un convegno nazionale che definisce così le condizioni in cui quasi sempre le amministrazioni sciolte per mafia si trovano. E questo nonostante ci siano, come nel caso di Foggia, al suo interno professionalità mature, dipendenti affezionati ed un diffuso spirito di sacrificio presente ovviamente non in pari misura in tutti, ma certamente patrimonio di molti”.